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Il libro nero della nuova sinistra. Ideologia di genere o sovversione culturale

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Descrizione

In esclusiva per l’Italia dopo il successo in America Latina ed in Spagna.

Dopo la fine dell’Unione Sovietica, formalmente sciolta nel 1991, molti settori del mondo libero si lasciarono andare al trionfalismo, segno tangibile della convinzione che l’utopia collettivista fosse sconfitta per sempre. Ma già solo
pochi anni dopo, abbracciando nuove bandiere e reinventando la propria strategia, l’odierno neocomunismo (o progressismo culturale) dominava non solo l’agenda politica, ma anche la mentalità occidentale.
I vecchi principi socialisti della lotta di classe, del materialismo dialettico, della rivoluzione proletaria o della violenza guerrigliera, sono stati ora sostituiti da uno strano apporto intellettuale promotore dell’”indigenismo ecologico”,
del “diritto-umanesimo” selettivo, del “garantismo giuridico” e, soprattutto, di quello che domina su tutti, ovvero l’”ideologia di genere”, destino di “pornomarxismo” di colorazione pansessuale, propulsore del femminismo radicale,
dell’omosessualità ideologica, della pedofilia come “alternativa”, dell’aborto come “libera disposizione del corpo” e di tutti i tipi di pratiche autodistruttive come forma di ribellione alla “tradizione etero-capitalista” dell’Occidente.
Tutta questa insalata d’avanguardia è ammantata da slogan nobili, come “egualitarismo”, “inclusione”, “diversità” o “diritti delle minoranze”: la vera faccia dell’ideologia di genere, il cui contenuto costituisce la priorità militante in questa sinistra disarmata, che ha deciso di incanalare il suo odio attraverso gruppi emarginati o conflittuali che cattura e indottrina per sé, al fine di adoperarli in modo utile alla sua causa e, in questo modo, dominare l’università, egemonizzare la letteratura, monopolizzare le arti, manipolare il gergo, modificare le abitudini e influenzare i media. La nuova sinistra non cerca più di dirottare gli imprenditori ma il buon senso; non cerca più di impadronirsi di una fabbrica ma della cattedra, e non cerca più di confiscare i conti bancari ma il modo di pensare: “Tutto il resto arriverà”, prevedono i suoi sostenitori.
“Il libro nero della Nuova Sinistra. Ideologia di genere o sovversione culturale”, scritto da due autori tanto audaci come Nicolás Marquez e Agustín Laje, costituisce il primo libro pubblicato in Argentina che attacca e mette in discussione tutti i “dogmi” di un progressismo rivoluzionario che cerca di distruggere la cultura esistente per riprodurre, sulle sue macerie, quel “paradiso” che per errore o sottovalutazione molti hanno considerato morto e che oggi rappresenta una grave minaccia.

Nicolàs Màrquez.
Nato in Argentina il 22 aprile 1975, è scrittore, saggista e politologo. Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università Nazionale del Mar del Plata (2003). Ha compiuto numerosi studi su terrorismo, antiterrorismo, narcotraffico e criminalità organizzata, conseguendo il diploma presso il Center for Hemispheric Defense Studies della National Defense University di Washington DC (2008 e 2009). Si è laureato come Docente presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione presso l’Università FASTA (2012). Si è laureato in Filosofia Tomista presso l’Università FASTA (2018). Ha studiato Bioetica presso l’Università Cattolica di Murcia nel 2019 (Spagna). Ha tenuto conferenze e mostre in tutta l’America Latina, negli Stati Uniti e in Spagna. Ha diretto diversi programmi radiofonici ed è autore di 15 libri su questioni politiche e di revisionismo storico, di cui 4 sono stati best seller tradotti e pubblicati in diversi paesi, tra cui “ll Libro Nero della Nuova Sinistra” (2016), scritto in collaborazione con il politologo Agustín Laje.
Nel 2017 ha pubblicato “La Macchina per uccidere, biografia definitiva di Che Guevara”, nel 2020 ha pubblicato “La Guerra Civile Argentina”, ed il suo ultimo libro è intitolato “La Dittatura Comunista di Salvador Allende”.
Marquez risiede nel suo paese ed è direttore del quotidiano digitale Press Republicana (www.prensarepublicana.com).

Agustìn Laje
Laureato in Scienze politiche presso l’Università Cattolica di Cordova e con un Master in Filosofia presso
l’Università di Navarra, l’affermato scrittore, politologo, intellettuale e conferenziere Agustín Laje ha partecipato come autore e coautore in svariati libri, tra i quali segnaliamo proprio “Il libro nero della nuova sinistra”, che ha ottenuto un grande successo in termini di vendite. Ha visto pubblicati i suoi articoli sui media locali, nazionali e internazionali. Laje attualmente scrive per La Gaceta de la Iberosfera, El American, PanAm Post, Alt Media e il
quotidiano digitale spagnolo El Liberal. L’autore ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali.
I suoi saggi di filosofia politica sono stati premiati per cinque anni consecutivamente in Messico da parte
di Caminos de la Libertad, impresa sociale messicana promotrice della libertà individuale e di gruppo. Ha
tenuto conferenze in diversi paesi come Uruguay, Argentina, Cile, Perù, Paraguay, Ecuador, Bolivia,
Messico, El Salvador, Colombia, Porto Rico, Costarica, Guatemala, Repubblica Dominicana, Stati
Uniti e Spagna. Attualmente, Laje sta ultimando il Dottorato di Ricerca in Filosofia presso l’Università di Navarra.