Descrizione
Come anticipato dallo stesso autore nelle prime righe dell’introduzione, le pagine di questo agile
libretto non si occupano della storia con la “esse” maiuscola del Teatro Guglielmi, bensì di “fatti,
uomini (e anche animali)” che hanno vissuto e fatto vivere il teatro cittadino nel corso della sua più
recente esistenza.
Se a una prima lettura questa “Storia confidenziale”, come la definisce nel titolo Paolo Giannotti, appare,
in una prosa spigliata ed effervescente, come d’altronde è nella natura e nello stile inconfondibile
dell’autore, densa di fatti e personaggi connotati da una diffusa vis comica; a una analisi più profonda, il
testo presenta spunti di ulteriore e, per certi versi, sorprendente riflessione.
Invero, sotto il guscio apparente del registro ironico, è ravvisabile, come un frutto dal gusto
vagamente amaro, un sottile e quasi impercettibile velo di rimpianto per una stagione e un tempo
irrimediabilmente trascorsi, come, d’altronde, gli anni dell’autore e della sua generazione.
È quello che, per certi versi, suggerisce lo stesso titolo: l’antico fascino del teatro è sospeso (almeno
per ora: è la viva illusione) perché sono passati quell’energia e quell’atmosfera che ne avevano
garantito forse la stessa esistenza. Un’atmosfera e un’energia che erano arricchiti, quasi fertile humus,
da personaggi e situazioni che percorrono le pagine del libro, come autentici attori di quel “teatro della
vita”, che apre l’opera a una dimensione quasi metateatrale. I personaggi di quel mondo reale,
ormai andato, erano (e sono tuttora grazie alla memoria letteraria) più autentici e straordinari dei
personaggi portati sulla scena nel corso della vita del Guglielmi dalle più autorevoli compagnie teatrali.
È questo, ci pare, il messaggio più vivo e più profondo che resta dopo la lettura del prezioso libro di Paolo
Giannotti.
Massimo Dalle Luche