Descrizione
“Non mi piace la parola testimoniare. Negli
anni Sessanta, volevo andare in Vietnam, non per
un qualche ideale di fotografo impegnato o per riportare
una qualunque testimonianza, ma semplicemente
per la curiosità di vedere da vicino quello
che tutti commentavano da lontano”.
Marc Riboud, fotografo dell’ag. Magnum
Queste parole di un grande fotoreporter recentemente
scomparso descrivono, in breve, la
mia filosofia di “viaggio”, la curiosità del “vedere”,
la voglia di accostarsi a culture e modi di
vivere lontani dai nostri.
La fotografia, che è il mio mestiere, non è il
solo motivo che fa muovere la “macchina” della
partenza; è la voglia di trasformare in realtà
le letture e la documentazione che precedono il
viaggio. Quel viaggio la cui preparazione è a volte
affascinante quanto il viaggio stesso.
La fotografia in quanto “scatto” è solo l’ultima
fase di un percorso, di una lettura, di un
pensiero, quel centesimo di secondo che trasforma
un racconto in immagini.
Sono partito dall’Italia con un pulmino che
trasporta le badanti ed in trenta ore ho raggiunto
la Moldavia. Sono entrato in Transnistria ed
in treno in Ucraina, poi in Romania. Sono tornato
e ripartito ed in treno dalla Moldavia ho
attraversato tutta l’Ucraina fino a Mosca. Da
Mosca ho raggiunto la Crimea ed incontrato la
comunità di italiani che vive là dai primi dell’ottocento.
Questa selezione di immagini racconta una
piccola parte di ciò che ho vissuto e delle persone
che ho incontrato; una breve sintesi dei miei
viaggi “Ad Est”.