Descrizione
L’idea di Stato nazionale è il vero collante culturale delle generazioni che si sono avvicendate nella storia della destra italiana.
Grazie all’imponente opera di filosofi, giuristi, politologi, economisti, letterati, politici, uomini e donne delle istituzioni che, da
Gentile a Borsellino, lungo tutto un secolo hanno creato un solido orizzonte concettuale di riferimento, la destra
è sempre rimasta legata al presupposto inalienabile della statualità, differenziandosi da tutte quelle culture politiche che ne hanno inutilmente
annunciato la fine.
L’autore di questo libro dimostra che il senso dello Stato tipico del variegato mondo culturale e politico che si è sin qui identificato
nei tre partiti posti in una chiara linea di continuità programmatica e simbolica – Msi, An, FdI – costituisce il
più importante tratto distintivo del pensiero e dell’azione della destra italiana, il suo focus identitario, la ragione
principale della sua continuità storico-ideale, nonché la base del suo futuro.
Spartaco Pupo (1974), professore associato, abilitato ordinario, di Storia del pensiero politico
all’Università della Calabria, è membro del comitato scientifico di varie riviste di studi politici
e di centri di ricerca dediti allo studio dello Stato. Tiene lezioni e conferenze in
università italiane e straniere. Tra i suoi libri: La comunità e i suoi nemici (2009),
Robert Nisbet e il conservatorismo sociale (2012), David Hume. The Sceptical Conservative (2020),
Lo scetticismo politico (2020), Amministrazione pubblica e relazioni umane (2024).
Per i tipi di Eclettica ha pubblicato Oicofobia. Il ripudio della nazione (2023).