Descrizione
«Un giornalista “di razza” si direbbe oggi, con il fiuto del detective, il coraggio dell’ardito, la faccia tosta del cronista, la curiosità attenta e pignola di un notaio. Da giornalista e non da storico (e neppure da “reduce”) affronta anche la sfida più difficile, ricostruire tutti gli orrori della Guerra civile italiana 1943-45 e, in particolare, di quella lunga scia di delitti, vendette e autentiche stragi perpetrate dai partigiani comunisti dopo il 25 aprile. Sarebbe stata impresa ardua, rischiosa e temibile per chiunque. Non per Pisanò, che fu capace di avvicinare e di parlare tanto con i parenti delle vittime, quanto con i carnefici, mettendo in luce testimonianze ignorate, ritrovando documenti occultati e ridando così voce alla Verità».
(dalla prefazione di Guido Giraudo)
Luca Bonanno racconta tutta l’intensa vita di Giorgio Pisanò; il soldato volontario della Rsi che alla fine del conflitto rischia di essere giustiziato; il politico che nel 1947 si iscrive al Msi poi nel 1950 fonda l’Associazione Studentesca “Giovane Italia” e torna nel 1972, eletto senatore e riconfermato per quattro volte, per abbandonare poi il Msi nel 1991 per dare vita al Movimento Fascismo e Libertà; ma soprattutto il giornalista (“Meridiano d’Italia”, “Oggi”, “Gente” e “Secolo XX”) che nel 1968 fa rinascere il “Candido” di Guareschi e diventa famoso per le sue inchieste e le sue denunce, oltre che per i libri “Sangue chiama sangue”, “La generazione che non si è arresa” e la monumentale “Storia della guerra civile in Italia”.
Luca Bonanno vive nella provincia di Monza. Collabora con riviste e siti internet. Il suo primo libro è “Ather Capelli. La vita e gli scritti” del 2018. Per Eclettica Edizioni, nel 2021, ha pubblicato “Mario Gioda. Armare i cervelli e temprare gli spiriti”.
Foto di copertina: archivio storico Ansa