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Un bell’alpino, un grande aviatore. Italo Balbo fra gli Alpini e l’Aeronautica

17.00 16.20

Descrizione

Un bellalpino, un grande aviatore, un autentico rivoluzionario” fu l’epitaffio di Italo Balbo (1896-1940) militare, giornalista e politico italiano fra i più importanti del Paese nella prima metà del XX Secolo.

Ufficiale dell’Esercito, comandante di plotone arditi Alpini nelle fasi conclusive e più intense della Grande Guerra, Balbo resterà legatissimo al Corpo tanto da fondare, a fine conflitto, il giornale L’Alpino che fu, peraltro, la sua prima esperienza da direttore. Da bollettino reggimentale, L’Alpino diventerà organo dell’Azione Nazionale Alpini (ANA) di cui Balbo fu animatore sin dai suoi esordi giungendo, da Maresciallo dell’Aria e da Governatore della Libia, ad organizzare la XVI Adunata delle Penne Nere a Tripoli, ad oggi unico appuntamento extra-nazionale. E proprio nella città libica, su sua volontà, verrà inaugurato il monumento all’eroe Alpino Generale Antonio Cantore.

In quell’occasione, la stampa dell’epoca lo immortalò con la penna nera in testa e con l’uniforme dell’Aeronautica: l’Italo ardito alpino, che fu tra i primi a liberare Feltre, conviveva con l’Italo trasvolatore ed avventuriero, le cui imprese aeree avevano portato prestigio, notorietà e rispetto al Paese. Penna ed ali: elementi in perfetta armonia, espressione della complementarietà delle Forze Armate che condividono valori, identità, cultura e missione nella difesa della Patria.

Alpino ed Aviatore: metafora di una concezione della vita (non solo militare) basata sulla sfida, sulla curiosità, sull’esplorazione, sulla conquista di nuovi traguardi. 

AUTORI: dr. Marco Petrelli, Gen. Squadra (aus) Giorgio Baldacci, Gen. B. (aus) Alessandro Pinelli