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Ritorno in via Ferrer

18.00 17.30

Descrizione

Un giovane reduce, decorato e orgoglioso dei suoi gradi di ufficiale torna a casa, a Pisa. L’esperienza bellica lo ha
profondamente trasformato ma egli scopre che non solo lui ma anche la sua città è cambiata, è inquieta e gravida
di fermenti nuovi. Il giovane avverte con intimo disagio la sua condizione e quella del mondo che lo circonda nel
quale sembrano essere crollate tutte le certezze. Ecco allora la spasmodica ricerca di qualcosa che dia una conferma
ed un senso alla sua esistenza. Lontano dalla vecchia casa e dal quartiere della sua giovinezza una nuova vita
lo attende in una casa diversa in un diverso quartiere.
Lo attende anche il desiderio insaziabile di una femme fatale che lo strappa ad un tenero, ingenuo amore. E la
politica, poi. Come molti ex ufficiali smobilitati della sua generazione il giovane è imbevuto di sentimenti patriottici
e risorgimentali ai quali la trincea e la delusione del ritorno hanno fatto da detonatore. Si tuffa dunque nelle lotte che
agitano la piccola città aderendo, come molti studenti, al Fascio di combattimento ma rimanendo sospeso fra la
difesa appassionata del proprio status piccolo borghese ed il rifiuto di intollerabili e anacronistici privilegi. Cartina
al tornasole delle sue inquietitudini e delle sue passioni politiche è un fraterno amico, anarchico e sovversivo. Il
ragazzo, sfidando la sua stessa parte politica salverà l’amico dalla morte e chiuderà la sua parabola esistenziale con la
riscoperta del valore insostituibile dell’amicizia nel ritrovato ambiente rasserenante della vecchia casa della gioventù e del suo antico amore.
La vicenda si svolge a Pisa in due periodi: il primo dal 26 aprile 1919 al 28 aprile 1920; il secondo dal 30 aprile
1921 al 25 dicembre 1921. Lo scenario storico è autentico. Alcuni dei protagonisti sono invenzione della fantasia
dell’autore, altri sono veramente esistiti. Anche alcune delle vicende narrate, seppur opportunamente animate
e drammatizzate, sono realmente accadute e sono state descritte nel rispetto delle date e dei luoghi.

Raffaello Campani. Nato a Pisa il 31 Gennaio 1953.
Laureato in Lettere moderne presso l’Università di Pisa, Raffaello Campani ha lavorato nei primi anni Ottanta
presso la Fondazione Ragghianti di Lucca occupandosi della catalogazione del patrimonio librario e collaborando
all’organizzazione di mostre di pittura e di scultura.
Vincitore di concorso pubblico ha successivamente insegnato per trentaquattro anni, fino al 2020, Letteratura
e Storia. La sua passione professionale ed umana si applica soprattutto alla Storia contemporanea. Ha partecipato
quale relatore a corsi sulla didattica della storia, ha scritto in collaborazione con l’Archivio di Stato e con il Centro
per la didattica della Storia della Provincia di Pisa alcuni saggi sulle vicende belliche, sulla lotta politica nel secondo
dopoguerra e su Luigi Torelli, prefetto dell’Unità a Pisa. Ha scoperto tardivamente il gusto della narrazione
pubblicando nel 2016 con la Casa editrice MdS il romanzo 1916. I bagliori di Doberdò. Sposato, ha un figlio, ama Pisa, la città dove vive ed è tifoso della sua squadra di calcio. E’ insaziabile lettore ma non manca di ascoltare della buona musica, preferibilmente classica, quando ne ha voglia, si diletta a disegnare strisce di fumetti.