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L’ultimo volo dell’aquila

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Descrizione

Il 31 gennaio 1944 Aristide Sarti, chiese di essere arruolato volontario nell’ANR, ma prenderà servizio
effettivo solo dopo qualche mese. Nel frattempo il 27 marzo 1944, si laureò con 105 su 110 in Economia e Commercio all’Università di Bologna. Raggiunto l’obiettivo, Aristide poteva finalmente ritornare alla guerra. «Sono soldato,
torno a fare il mio mestiere».
La politica sembrava un ricordo lontano, bisognava essere operativi, audaci, rischiare e, se necessario,
pagare di persona, per i propri ideali, anche quelli più scomodi. Di politica pare che non si parlasse quasi mai fra i piloti dell’ANR: «Tra noi si parlava solo di volo» ebbe a dichiarare il generale Mario Bellagambi in un’intervista.
Bellagambi, un asso dell’Aeronautica militare di quel periodo, lo ricordava come una persona piuttosto gioviale e rammentava anche come i colleghi, conoscendo i suoi trascorsi politici, lo chiamavano “il gerarca” e che «lui, che dai gerarchi era fuggito, ci rideva su».
Al Nord si decollava per difendere le città italiane dalle incursioni aeree degli americani, al Sud per dare appoggio alle truppe italiane nei Balcani. Ed è per questa ragione che la guerra civile nell’aria non ebbe luogo.
Fu allora che Aristide Sarti diede anima e corpo nel suo nuovo impegno, nella sua missione di combattente; aveva la fortuna di avere scelto un’Arma, quella dell’Aeronautica, che gli permetteva di evitare ogni contatto e ogni azione
contro i “rossi”. Un’Arma che gli consentirà di non bombardare, ma al contrario di difendere città e paesi della sua amata Italia.

Carlo Origgi nasce a Milano nel 1935. Dirigente d’azienda industriale nel settore tecnico dell’edilizia.
Ha scritto questo libro, perché aveva assistito alla battaglia aerea del giorno 2 aprile 1945.
Sfollato da Milano a causa dei bombardamenti aerei del febbraio 1943, si rifugiò con la madre,
a casa dei nonni materni nel Mantovano, ove rimase sino alla fine della seconda guerra mondiale.
Le sequenze seppure rapide, di quella battaglia aerea, rimaste impresse per tanto tempo nella
sua memoria, simili agli scatti su un rullino fotografico, mai sviluppato: ora questo libro ne è
la fotografia.
Ha pubblicato anche alcuni libri: “Una storia”, “La vita continua”, “I Quartieri del Nord-Ovest”. Ha collaborato alla pubblicazione di dodici libri, con ricerche storiche sulla città di Milano, che riguardano il periodo dal 1900 al
2017.