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Le radici nascoste della Costituzione. La Terza Via, il corporativismo e la Carta del 1948

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Descrizione

La Costituzione italiana è stata spesso al centro di aspri dibattiti, ancor più oggi nell’epoca dell’emergenza pandemica. Molti l’hanno costantemente dipinta come la «più bella del mondo», per l’ampio spazio dato ai diritti politici e civili, altri l’hanno messa sul banco degli imputati considerandola obsoleta e incapace di garantire continuità politica e poteri adeguati ai governi. Eppure la parte più significativa risiede negli articoli che trattano di materie economiche: programmazione, ruolo economico dello Stato, riconoscimento giuridico dei sindacati, collaborazione dei lavoratori alle imprese, disciplina pubblica del credito, il Cnel, sono tutti elementi ricchi di spunti per chi volesse superare i dogmi del neoliberismo e dell’individualismo. Questo studio vuole andare alle radici di quelle impostazioni, che si collegano direttamente alle idee di «terza via» e socializzazione espresse dal fascismo, ripercorrendo minuziosamente tutto il dibattito costituente, la storia e il bagaglio culturale di tanti protagonisti. Uomini come Fanfani, Moro, Pergolesi e Mortati dovevano gran parte della loro formazione al corporativismo, teoria che tra le due guerre ambì a superare il liberismo, recitando un ruolo importante nel dibattito globale seguente alla crisi del ’29 e divenendo un modello internazionale per molti paesi. Anche istituti come l’Iri, l’Agip e le strutture dello Stato sociale furono usati proficuamente nel dopoguerra dopo il ritorno del pluralismo partitico e sindacale in Italia. Infine, ampi settori dell’Msi e della Cisnal cercarono di elaborare riforme radicali della Costituzione, ma di fronte alla parte economica si affermò l’idea di promuoverne l’attuazione concreta, sulle linee di partecipazione e centralità del «lavoro» che già erano stati i capisaldi delle frange rivoluzionarie e sociali del regime.

Francesco Carlesi, nato a Roma nel 1985, è Presidente dell’Istituto «Stato e Partecipazione», e docente e membro del Comitato scientifico presso UniDolomiti. Cultore della materia in Storia Contemporanea e dottore di ricerca in Studi Politici, ha scritto per le riviste scientifiche Nuova Rivista Storica, Rivista della Cooperazione Giuridica Internazionale, oltre a numerose altre di approfondimento storico e politico come Storia Rivista. Ha scritto i libri “Rivoluzione Sociale” (2015), “Craxi, l’ultimo statista italiano” (2016) e “La Terza Via Italiana. Storia di un modello sociale” (2018). Per Eclettica Edizioni ha curato i volumi “Damnatio Memoriae” (2019) e “L’Italia del Futuro” (2020) ed ha collaborato a “Borgo Italia” (2021), “Destino Nazionale Vs Vincolo Europeo” (2021) e “Tradizione Ecologica” (2021).

Gianluca Passera, nato a Fidenza nel gennaio 1978, cresciuto a Piacenza, è laureato in Giurisprudenza. Iscritto al sindacato confederale Ugl, è rappresentante sindacale e responsabile provinciale dei grafici Ugl di Piacenza. Esperto di diritto del lavoro e diritto costituzionale, ha pubblicato nel 2015 per il Cerchio il libro “La nobile impresa. La socializzazione. Storia di un’ottima idea maledetta dalle ipocrisie degli eventi e dell’economia”. Ha scritto numerosi articoli e saggi, collaborando tra gli altri ai volumi “Damnatio Memoriae” (2019), con un approfondimento sul Codice civile italiano, e “La Verità di Nicola Bombacci” (2019).