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Fuori dal coro. Eretici, irregolari, scorretti

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Descrizione

La storia ufficiale la scrivono i vincitori. In mancanza di guerre, la scrivono i ricchi, i personaggi
di successo, quelli comunque allineati ai centri di potere. Negli ultimi decenni l’hanno scritta le televisioni
e adesso internet. Ci si potrebbe chiedere: perché dedicare tempo a personaggi – diversi fra loro – che hanno quale
minimo comun denominatore l’aver condotto una vita controcorrente? Forse perché gli altri, i vincenti, quando
non si autocelebrano hanno già schiere di corifei che li portano in trionfo. E spesso sono noiosi. Sarà un riflesso
romantico, sarà un pensiero fuori moda, ma riteniamo che chi segue il branco non sia una figura interessante.
Molto meglio chi dal branco si sforza di uscire, anche a costo di pagare il prezzo per la propria libertà.
I cinquantacinque personaggi tratteggiati in questo libro sono persone molto differenti l’una dall’altra. Li separano
epoche, ideologie, campi d’attività, estrazione sociale e luoghi nei quali hanno agito e vissuto.
Ad accomunarli è però lo spirito indomito di chi si rifiuta di chinare la testa e di intrupparsi laddove altri comandano. O anche solo di accettare supinamente il destino “cinico e baro” per sforzarsi, invece, di vivere la propria
natura e i propri sogni. Di solito cantare fuori dal coro costa. Voler fare di testa propria si paga in termini di successo, di portafogli, di notorietà. In molti casi il prezzo è la vita stessa, com’è accaduto a parecchie delle figure ritratte in questo volume. Alcuni di loro sono stati degli eroi, altri dei martiri, altri ancora personaggi quasi ascetici.
E ci sono persino disadattati e mezzi matti. Nessuno di loro però è stato un “furbetto”, una carogna, un approfittatore, un leccaculo, un vigliacco.
Nella galleria compaiono ritratti originali e non convenzionali di donne e uomini famosi, così come quelli
di altri che ben pochi conoscono, la cui storia merita però di essere raccontata. Fascisti e comunisti, socialisti,
anarchici e apolitici, militari e artisti, uomini di sport e di lettere, studiosi e agitatori politici. Italiani, europei,
americani del nord e del sud, asiatici, africani. I nomi? Da Bruce Chatwin a Brigitte Bardot, da Piero Ciampi
a John Fante, da Knut Hamsun a Gualtiero Jacopetti. E ancora Garcia Lorca, Josè Antonio, Pavese, Monzòn,
Nasser, Olivetti. Gianna Preda ed Edith Piaf. Scerbanenco, Salgari, Berto e tanti altri ancora.

 

Giorgio Ballario, (Torino, 1964) è giornalista e lavora a La Stampa.
Ha pubblicato cinque romanzi (Morire è un attimo, Una donna di troppo, Il volo della cicala, Le rose di Axum e
Nero Tav), una biografia romanzata (Vita spericolata di Albert Spaggiari) oltre a racconti in svariate antologie
giallo-noir. È stato due volte finalista nella sezione romanzo storico al Premio Acqui Storia (2010 e 2016), nel 2010 ha vinto con Morire un attimo il Premio Archè Anguillara Sabazia e nel 2013 il Premio GialloLatino con il racconto Dos gardenias, pubblicato da Segretissimo Mondadori. È fondatore e presidente dell’associazione di scrittori
“gialli” Torinoir.