Descrizione
“Gli scherzi della storia. Il primo comunista italiano, amico personale di Lenin, morì da fascista, fucilato a Dongo e poi appeso per i piedi dai suoi ex-compagni a Piazzale Loreto, accanto a Mussolini. Era Nicolino Bombacci e fu eletto nel 1919 alla guida del partito socialista. Era il capo dei massimalisti, somigliava non solo fisicamente a Che Guevara e ricordava Garibaldi. Era un puro e un confusionario; rappresentava, per dirla con De Felice, il comunismo-movimento, rispetto a chi poi si arroccò nel comunismo-regime. Finì col rappresentare il fascismo socialrivoluzionario. <<A sognare la repubblica>> di Fabrizio Vincenti si occupa in particolare, con dovizia di fonti e di particolari, del ruolo di Bombacci nella Repubblica Sociale a Salò, ne ricostruisce i nessi e la storia, le sue relazioni con Mussolini. E restituisce un personaggio controverso ma cruciale, rimasto a lungo nella penombra perché imbarazzante quasi per tutti, fascisti, antifascisti e comunisti. Bombacci fu una figura leggendaria, un personaggio che meriterebbe un film, una fiction televisiva, una narrazione popolare perché racchiude nella sua esperienza le due principali rivoluzioni del novecento che si incrociarono nel sangue dopo la prima guerra mondiale e poi negli ultimi due anni della seconda”. Dalla prefazione di Marcello Veneziani
Fabrizio Vincenti è nato e vive a Lucca. Laureato in Economia e Commercio, è giornalista pubblicista. Collabora con La Nazione e Il Primato Nazionale oltre a essere direttore del quotidiano on line www.gazzettalucchese.it. Per Eclettica Edizioni ha pubblicato “Giuseppe Solaro, il fascista che sfidò la Fiat e Wall Street”, “Qui Ezra Pound” e “Welcome signor Mussolini”; ha curato la seconda edizione di “Vecchia Guardia” di Ernesto Daquanno e gli scritti economici di Solaro. Appassionato di calcio, ha dato alle stampe anche “Gli undici graffi della Pantera”, un volume sulle partite che hanno la storia della Lucchese. Con l’alpinista Riccardo Bergamini ha realizzato “Salire sopra il mondo”, sogni, passioni, gioie e delusioni ad altissima quota.